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Il regno normanno tra Oriente e Occidente

Guglielmo II: i familiares regis

Secondo ogni probabilità, fin dal regno di Ruggero II, il re di Sicilia per amministrare gli affari del regno si appoggia su un organo consultativo unico in Europa : i familiares regis (familiari del re), un gabinetto cioè composto di un numero limitatissimo e chiaramente definito di consiglieri politici, spesso scelti tra i maggiorenti e i capi delle diverse amministrazioni, consultati dal re per qualsiasi decisione.
Nel periodo della reggenza, Marguerita di Navarra conserva il gabinetto di familiares del re Guglielmo I, composto alla fine del suo regno di soltanto tre figure di primo rango : il caid Pietro, rimasto fedele all’Islam malgrado il nome latinizzato, Matteo d’Ajello, funzionario salernitano presso la cancelleria, una volta fidato collaboratore di quel Maione di Bari che ha segnato il regno di Ruggero II e quello di Guglielmo ; infine, Riccardo Palmer, vescovo inglese di Siracusa e amico di Thomas Becket.
Al suo arrivo, Etienne du Perche è diventato il primo tra i familiari e in realtà l’unico a a comandare. La sua partenza vede di conseguenza Margherita di Navarra costretta ad appoggiarsi su un nuovo gabinetto di dieci persone sotto l’autorità di Gentile d’Agrigento : i conti Ruggero di Gerace e Riccardo di Molise, lo spagnolo Enrico di Montescaglioso, fratello della regina, il notaio Matteo, il caid Riccardo, il vescovo Richard Palmer, Romualdo, vescovo di Salerno e cronista del regno ; infine, Giovanni, vescovo di Malta e Gautier Ophamil, probabilmente inglese, precettore del giovane re e decano del capitolo di Agrigento.
Le personalità prevalenti di questo governo sono Gautier Ophamil, diventato arcivescovo di Palermo, e Matteo d’Ajello, vicecancelliere, il quale raggiungerà Tancredi di Hauteville, discendente illegittimo degli Altavilla, contro Enrico VI, imperatore germanico, sposo di Costanza d’Altavilla, zia di Guglielmo I.

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